Diocesi di Tursi-Lagonegro

 

ANNO DIOCESANO

 LENTINIANO

 

zone pastorali Mercure e tirrenica

 

 

 

 

“Avevo fame

e mi avete dato da mangiare”

 

 

 

 

incontro con

 

Padre ALEX ZANOTELLI

missionario comboniano

 

Lauria, 5 marzo 2008

 


 

L’invito è rivolto a:

·         Amministratori comunali

·         Cooperative sociali

·         Associazioni di volontariato

·         Sindacati

·         Pubbliche autorità

·         Esponenti politici locali

·         Associazioni socio-culturali

·         Sacerdoti

·         Religiosi e religiose

·         Consigli pastorali

·         Associazioni e movimenti ecclesiali

·         Fedeli

·         Cittadini tutti

 

 

 

 

 

 

 

 

Per ulteriori informazioni rivolgersi al Comitato “beato Domenico Lentini

(don Giuseppe Cozzi, tel 3335927241)

(Francesco Stoduto tel. 0973628045 – 3204563790)

 

 

N.B. I sacerdoti che partecipano all’incontro conviviale e alla concelebrazione sono invitati a segnalarlo al Comitato.


 

PROGRAMMA

 

ore 10.00, fondazione “beato Lentini”:

seminario etico con cooperative sociali,

amministratori e associazioni della zona

introduzione di padre Zanotelli, interventi  e dibattito

 

ore 13.00, casa parrocchiale:

incontro di fraternità conviviale

con i sacerdoti delle due zone pastorali

(aperto anche ad altri che vogliano partecipare)

 

ore 17.00, chiesa parrocchiale di S. Nicola:

pubblica assemblea con i fedeli e la società civile

 

ore 19.00, chiesa parrocchiale di S. Nicola:

concelebrazione eucaristica

presieduta da padre Zanotelli

 

 

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Le offerte raccolte durante la concelebrazione saranno consegnate a padre Zanotelli per un’opera di promozione umana e cristiana in Africa.

Gli organizzatori propongono che i partecipanti attuino un digiuno penitenziale la sera di mercoledì 5 marzo e che devolvano l’equivalente della loro cena a tale opera.

 


SPUNTI DI RIFLESSIONE

 

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L’amore – caritassarà sempre necessario… Non c’è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell’amore… Sempre ci saranno anche situazioni di necessità materiale nelle quali è indispensabile un aiuto nella linea di un concreto amore per il prossimo.

Benedetto XVI, Deus caritas est, 28

 

Nella vita del Lentini il Pane eucaristico si trasformava in Pane di frumento dato ai poveri per nutrire la loro vita e quella dei figli! Il pane della messa si trasformava in pane sulla mensa dei bisognosi; la celebrazione eucaristica si prolungava nella carità e nella presenza oblativa e fraterna accanto e nella vita dei fratelli che bussavano alla sua porta e al suo cuore. In tal modo l'Eucaristia, oltre che celebrata, era anche vissuta, partecipata, prolungata lungo tutta la giornata.

mons. Francesco Nolé, lettera per l’anno lentiniano

 

Che cosa vuol dire essere prete? Lo si comincia a capire quando si diventa pane per la gente, quando si è radicalmente disponibili verso gli altri, quando non si ha più vita privata, quando non ci si appartiene più, ma si appartiene alla gente in drammatiche situazioni umane. “Ho abbandonato l’idea del Dio onnipotente, della mia fede sicura, per ritrovare il Dio che condivide le gioie e le sofferenze dell’umanità. Un Dio che cammina con noi, che ci stringe ancora più forte quando ci vede morire fra le sue braccia”.

padre Alex Zanotelli

 

 

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Padre Alex Zanotelli nasce a Livo (Trento, Val di Non) nel 1938.

A 17 anni, decide di entrare a far parte dell’ordine missionario dei Comboniani, completa i suoi studi a Cincinnati (USA) ai tempi di John Kennedy e Papa Giovanni XXIII, e diventa sacerdote nel 1964.

Parte come missionario per il Sudan, immerso nella guerra civile, e cerca di valorizzare la cultura del popolo Nuba, oppresso dal nord islamico, fino a che è scacciato dal governo che gli impedisce di rientrare dopo un viaggio in Italia. Dal 1978 al 1987 è direttore della rivista dei combonianiNigrizia”, sulle pagine della quale denuncia le responsabilità occidentali e in particolare italiane per la fame e le guerre in Africa, per cui è allontanato dall’incarico dal Vaticano su pressioni dei politici italiani.

Dal 1994 al 2002 è vissuto a Korogocho, una delle tante baraccopoli di Nairobi, ai margini di una discarica che costituisce una delle principali fonti di vita per gli abitanti, in situazioni di vita indicibili, che ha condiviso completamente con essi.

Dall’aprile 2002 è rientrato in Italia “per evangelizzare i fratelli bianchi” come ha capito presso i suoi fratelli neri, e si è stabilito nel rione Sanità, una delle zone degradate di Napoli, continuando a condividere la vita e i problemi dei poveri e degli ultimi di Napoli e della Campania.

Contemporaneamente anima la Rete Lilliput, un collegamento di gruppi di base nonviolenti, che cercano ed attuano attività alternative all’attuale sistema economico italiano e mondiale.